Semaglutide: il farmaco antidiabete che protegge cuore e vasi sanguigni
- AISI
- 27 mar
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Nuove ricerche confermano che il semaglutide, noto per il trattamento del diabete e dell'obesità, offre anche una significativa protezione cardiovascolare. I risultati di due studi internazionali dimostrano che il farmaco riduce il rischio di infarto, ictus e mortalità cardiovascolare, tanto da spingere le autorità sanitarie a valutare una nuova indicazione d’uso.

Un’arma efficace contro le malattie cardiovascolari
Il semaglutide è attualmente l’unico farmaco della classe GLP-1 disponibile anche in formulazione orale. Oltre al suo ruolo nel controllo della glicemia e della perdita di peso, i nuovi dati indicano che può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete di tipo 2 e in quelli sovrappeso o obesi, anche senza problemi di glicemia.
“L’effetto di protezione cardiovascolare è netto”, afferma Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia. “Oltre a migliorare il controllo glicemico e il peso corporeo, il semaglutide ha un impatto significativo sulla prevenzione dell'aterosclerosi.”
I risultati degli studi
Due ampie ricerche hanno confermato i benefici del semaglutide:
Studio SOUL: ha coinvolto 9.650 pazienti con diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari o insufficienza renale cronica. Dopo 5 anni di follow-up, il trattamento con semaglutide orale ha ridotto del 14% il rischio di infarto, ictus e decessi per cause cardiache rispetto al placebo.
Studio SCORE: condotto su 27.963 persone con malattia cardiovascolare accertata, ma senza diabete. I pazienti trattati con semaglutide 2.4 mg iniettivo hanno visto una riduzione del 57% del rischio relativo di infarto, ictus e mortalità per tutte le cause, con un calo del 45% nel rischio di ricoveri per scompenso cardiaco e procedure di rivascolarizzazione.
Nuove indicazioni in arrivo?
I dati hanno spinto le aziende farmaceutiche a richiedere a FDA ed EMA un’estensione dell’indicazione d’uso per includere la riduzione del rischio cardiovascolare.
“Un paziente diabetico su tre soffre anche di una malattia cardiovascolare. Disporre di un trattamento che agisca su entrambe le condizioni è fondamentale”, spiega Ciro Indolfi, presidente della Federazione Italiana di Cardiologia.
Se approvata, questa nuova indicazione potrebbe cambiare l’approccio terapeutico nei pazienti con alto rischio cardiovascolare, consolidando il semaglutide come gold standard nella prevenzione degli eventi cardiaci.
REDAZIONE AISI