Salute mentale, Schillaci annuncia il nuovo Piano: “Pubblicazione entro un mese”
- AISI
- 3 apr
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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha annunciato la prossima pubblicazione del nuovo Piano Nazionale per la Salute Mentale 2025-2030. La presentazione è avvenuta nel corso di un evento dedicato al Giubileo della Salute Mentale, tenutosi a Roma.

“La salute mentale è una priorità per me e per il Governo”, ha dichiarato il ministro, sottolineando come il lavoro per il Piano sia stato condotto da un tavolo tecnico coordinato dal professor Alberto Siracusano. “Siamo pronti a far uscire un piano che mancava da oltre dieci anni”.L’obiettivo dichiarato è quello di restituire centralità a una tematica che, negli ultimi anni, ha assunto un peso crescente all’interno del dibattito sanitario e sociale, soprattutto in relazione al benessere delle fasce più giovani della popolazione.
Un fenomeno in crescita
Il contesto in cui si colloca il nuovo Piano è tutt’altro che marginale. In Italia, secondo il ministro, una persona su sei convive con un disturbo mentale. Una tendenza aggravata da fattori concomitanti come la pandemia, la crisi economica, i conflitti internazionali e l’acuirsi delle disuguaglianze sociali.I dati più allarmanti riguardano i giovani. “Il 75% dei disturbi mentali si manifesta prima dei 25 anni”, ha sottolineato Schillaci. Un fenomeno che si traduce in una crescita esponenziale di casi di depressione, disturbi alimentari, abuso di sostanze e comportamenti autolesivi.
In risposta, il Ministero ha annunciato lo stanziamento di 10 milioni di euro per il 2025 e 18,5 milioni dal 2026 per potenziare i servizi di supporto psicologico all’interno delle scuole. A ciò si aggiungeranno fondi destinati al trattamento delle dipendenze patologiche e a campagne di sensibilizzazione focalizzate sui disturbi alimentari.
“La salute mentale ha un impatto non solo individuale, ma anche sociale ed economico. Occorre combattere lo stigma e garantire un accesso più equo e diffuso alle cure”, ha aggiunto il ministro.
La protesta degli psicologi: “Siamo stati esclusi”
L’annuncio del ministro ha però sollevato critiche da parte degli psicologi italiani, che lamentano l’assenza di un reale coinvolgimento nella stesura del Piano. A intervenire è stato il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), David Lazzari, che ha espresso delusione per l’atteggiamento del Ministero.
“Abbiamo ascoltato con attenzione le parole del ministro, ma non possiamo non notare un fatto emblematico: l’annuncio è stato fatto senza la presenza degli psicologi”, ha dichiarato Lazzari. “Ancora una volta la nostra categoria viene considerata marginale, nonostante il ruolo fondamentale che svolgiamo nel campo della salute mentale”.Il CNOP chiede un confronto diretto con le istituzioni su strategie e strumenti da adottare, evidenziando come la complessità del problema richieda una risposta articolata e condivisa.
“Non bastano interventi isolati”
Il malcontento non riguarda solo il metodo, ma anche la sostanza. Secondo il CNOP, non è sufficiente aumentare la presenza degli psicologi nelle Case della Comunità, se non si agisce contestualmente su un piano più ampio.
“Serve un approccio organico. Il nuovo Piano non può limitarsi a una somma di interventi frammentari. Deve integrarsi con le proposte già in discussione, a partire dalla legge sullo psicologo di base, già sostenuta da tutto l’arco parlamentare e attesa da tempo”.Secondo Lazzari, è essenziale che la salute psicologica venga considerata non solo nell’ottica del disagio mentale, ma come elemento strutturale del benessere individuale e collettivo.“Se non costruiamo una strategia coerente, il rischio è quello di restare fermi agli annunci e alle buone intenzioni. Non possiamo più permetterci misure disorganiche, perché il disagio psichico cresce più velocemente delle risposte del sistema”.
REDAZIONE AISI