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Salute e ambiente. Diventare sustainability manager

Nell’ottica di una attualità sempre più votata alla risoluzione delle preoccupanti questioni ambientali, legate indiscutibilmente a impellenti necessità di sostenibilità economica e di benessere della collettività, con l’attenzione costantemente rivolta verso il “mondo del Green”, anche il panorama lavorativo e quello della formazione, inevitabilmente, si sono evoluti verso questa direzione.

L’Europa, prima di tutto, ha già indicato le proprie linee guida per un cambiamento epocale e totale. Nell’ambito della direttiva riveduta sulle energie rinnovabili, l’UE ha fissato un obiettivo del 42,5 % per la sua quota di energie rinnovabili entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 45%.


Nell’ambito del piano REPowerEU, nel maggio 2022 la Commissione ha adottato una strategia dell’UE per l’energia solare che mira a raggiungere oltre 320 GW di capacità solare fotovoltaica entro il 2025 e quasi 600 GW entro il 2030.

Per promuovere la produzione di tecnologie a zero emissioni nette in Europa a sostegno della transizione verso l’energia pulita, l’UE ha introdotto la normativa sull’industria a zero emissioni nette.


L’obiettivo è creare condizioni migliori per istituire progetti per tecnologie a zero emissioni nette in Europa e attrarre investimenti, con l’obiettivo che la capacità complessiva di produzione di tecnologie a zero emissioni nette dell’Unione si avvicini alla capacità di produzione di tecnologie a zero emissioni nette o raggiunga almeno il 40 % del fabbisogno di diffusione dell’Unione entro il 2030.

Gli esperti ormai lo confermano: se si vuole investire nel futuro, occorre puntare sulla sostenibilità d’impresa, ovvero impegnarsi concretamente per un modello di business che sia anche attento all’ambiente, al benessere sociale e a una governance equa e lungimirante.

Non a caso una delle figure attualmente più ricercate nel mondo delle imprese (e così sarà anche da qui in avanti, vista la crescente centralità della sostenibilità) è proprio quella del Sustainability Manager, che ha come obiettivo il miglioramento dei processi e dei comportamenti aziendali in ottica green. Ma come si diventa Sustainability Manager?

Occorre un’adeguata preparazione, come quella offerta da Accademia Green, azienda che propone corsi di formazione e specializzazione per il settore “green”.


Il Corso di Sustainability Manager della Accademia Green che fa capo al gruppo Point Green, organizzato da A-Sapiens®️ Business School (centro di Formazione e Certificazione Professionale) in collaborazione con il Dipartimento MEMOTEF della Università Sapienza di Roma e con i patrocini di The Hub, Federformazione e Plef (Planet Life Economy Foundation), è alla settima edizione e ha proprio l’obiettivo di formare professionisti nella gestione delle politiche di sostenibilità (CSR) presso ogni tipo di organizzazione.

Si rivolge a neolaureati e professionisti e rappresenta un’opportunità concreta e innovativa di occupazione, di placement o di riqualifica lavorativa, all’interno di aziende (pubbliche o private) e di istituzioni.


Le lezioni si svolgono online per una durata complessiva di 70 ore. È richiesta una frequenza pari al 90% delle ore previste (in caso di impossibilità a seguire le lezioni, è possibile visionare le registrazioni).


“I 17 obiettivi della Agenda 2030 Onu per lo Sviluppo Sostenibile sono il programma d’azione volto a promuovere il benessere delle persone, la salvaguardia del pianeta e la prosperità che si raggiungerà con nuove competenze, che siano in grado di guidare l’azienda verso il cambiamento e verso una crescita concreta del business, in un’ottica di Circular economy e di Social responsability”, afferma la Prof.ssa Laura Mazza, Responsabile Scinetifico per Accademia Green, nonché presidente di Federformazione, Guardia Internazionale Ambientale, nel CDA del Planet Life Economy Foundation, Ambassador of Peace.


Assieme a lei, altri prestigiosi docenti, che comprendono anche diversi professori del Politecnico di Torino, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’Università Sapienza di Roma, tra cui la Prof.ssa Roberta Gemmiti e la Prof.ssa Cristina Cuneo. Ci sono inoltre relatori di grandi realtà come Intesa Sanpaolo e Procter and Gamble (P&G), tra cui la Dott.ssa Elisa Zambito Marsala e la Dott.ssa Daniela Cappello.


Una mission ambiziosa, ma concreta. Point Green, azienda all’avanguardia nel settore della sostenibilità, si pone come punto di riferimento per promuovere pratiche aziendali responsabili e rispettose dell’ambiente, volte a preservare il Pianeta.


Attraverso l’uso di risorse rinnovabili, la riduzione degli sprechi e la promozione della biodiversità, la società si impegna a costruire un futuro in cui venga garantito l’equilibrio tra le esigenze umane e la salute dell’ambiente, attraverso politiche e azioni green.


I progetti di Point Green interessano diverse aree tematiche, tra cui le comunità energetiche rinnovabili, soggetto giuridico, senza scopo di lucro, costituito da gruppi di persone (privati cittadini, aziende, associazioni, enti pubblici che identifichino aziende o terreni privati per ospitare l’impianto con il fine comune di ottenere benefici ambientali, economici, sociali grazie all’utilizzo dell’energia pulita proveniente da centrali fotovoltaiche).

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