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Immagine del redattoreAISI

Roma: morta infermiera durante turno

È deceduta per un malore, mentre era in turno in un reparto dell'Ifo (Istituti fisioterapici ospedalieri) di Roma, l'infermiera Antonella Cutini. Sindacati sul piede di guerra. "Non abbiamo più intenzione di rischiare la nostra vita per tamponare i problemi di gestione del personale"

Aveva 51 anni. Il malore all'improvviso: un infarto che non le ha lasciato nessuna speranza. «È sempre dura, quando muore una persona, in qualunque circostanza.Antonella Cutini era in servizio, lavorava come sempre ha fatto, con la sua consueta disponibilità e sorriso - scrivono i colleghi su Facebook per raccontare quello che è accaduto e per ricordarla -. La morte in servizio, colpisce sempre tutto il personale. Si apre un buco nel mondo, ma soprattutto nella famiglia Ifo. Siamo rimasti tutti profondamente scioccati, sconvolti». Occhi lucidi in corsia, visi scuri. Ma le attività, nel rispetto dei pazienti, sono andate avanti. «Certe volte si dovrebbe poter interrompere tutto, per riunirsi in un abbraccio collettivo, anche senza proferire una parola. Ciao Antonella, che la terra ti sia lieve».


NurSind: «Basta lavoro extra orario»

«Siamo stanchi! Non siamo più in grado di sopperire alla carenza di organico che cronicamente affligge questo Istituto», tuona una parte degli infermieri. Una carenza che ormai è cronica da anni nelle strutture pubbliche del Lazio. E il sindacato NurSind raccoglie il loro appello: «Chiediamo a questa amministrazione un intervento immediato che consenta ai lavoratori il dovuto riposo dopo il turno di servizio. Non è corretto sfruttare la disponibilità del personale a lavorare in extra orario senza neanche la dovuta retribuzione prevista! Ci è stato infatti segnalato che sono moltissime le ore di extra orario lavorate negli ultimi tempi dagli infermieri degli Istituti fisioterapici ospedalieri di Roma», è l'intervento di Stefano Barone, segretario provinciale NurSind Roma.


«Non mettiamo a rischio la nostra vita»

«Alcuni colleghi hanno accumulato addirittura 50/60 ore di extra orario al mese. Riteniamo che questo sia inaccettabile e che metta a serio rischio la salute e la sicurezza degli operatori sanitari - aggiunge il segretario aziendale Vincenzo Lodico -. La morte prematura della collega, proprio durante il turno, ha scosso l’intera comunità dei lavoratori che non intendono più soggiacere a condizioni di stress cronico dovute alla carenza di organico. In queste ore, gli infermieri subiscono rimodulazioni dei turni per sopperire proprio all'assenza della collega che ci ha lasciati. Non abbiamo più intenzione di rischiare la nostra vita per tamponare i problemi di gestione del personale».


FONTE: CORRIERE DELLA SERA ROMA

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