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Lea 2022 e Autonomia Differenziata

Gimbe insiste: “Aumentano i divari tra Nord e Sud del paese. Legge sull’autonomia compromette l’uguaglianza in sanità”.

Questa l’analisi effettuata dalla Fondazione Gimbe sui dati del “Monitoraggio dei Lea attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia” del  Ministero della Salute che promuovono promuovono solo 13 regioni e vedono peggiorare le performance in 10 regioni. Emilia-Romagna in vetta mentre al Sud passano solo Puglia e Basilicata


Nel 2022 solo 13 Regioni rispettano gli standard essenziali di cura, con un ulteriore aumento del divario Nord-Sud: la Puglia e la Basilicata uniche promosse al Sud, ma in posizioni di coda. In 10 Regioni le performance peggiorano rispetto al 2021.

Sono i dati del Ministero della Salute che nella recente pubblicazione della Relazione 2022 del “Monitoraggio dei LEA attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia”, come ogni anno, valuta l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.


“Si tratta di una vera e propria ‘pagella’ per i servizi sanitari regionali – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – che identifica quali Regioni sono promosse (adempienti), pertanto meritevoli di accedere alla quota di finanziamento premiale, e quali bocciate (inadempienti)”. La Fondazione Gimbe, spiega il Presidente, ha quindi effettuato alcune analisi per “stimare l’entità dell’attuale frattura Nord-Sud nel garantire il diritto costituzionale alla tutela della salute anche alla luce della recente approvazione della legge sull’autonomia differenziata”.


Dal 2020 la “Griglia Lea”, ricorda la Fondazione Gimbe, è stata sostituita da 22 indicatori CORE del Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), suddivisi in tre aree: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. In ogni area le Regioni possono ottenere un punteggio tra 0 e 100 e vengono considerate adempienti se raggiungono almeno 60 punti in tutte le tre aree; invece, se il punteggio è inferiore a 60 anche in una sola area, la Regione risulta inadempiente. “Se nel 2020 e nel 2021, segnati dall’emergenza pandemica, il monitoraggio ha avuto solo un ruolo informativo – precisa il Presidente – nel 2022 per la prima volta i risultati degli indicatori CORE vengono utilizzati a scopo valutativo”.


Adempimenti Lea 2022. Rispetto al 2021 le Regioni adempienti nel 2022 scendono da 14 a 13: Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto. In particolare, dal 2021 al 2022 nessuna Regione passa da inadempiente ad adempiente, mentre l’Abruzzo diventa inadempiente per il punteggio insufficiente nell’area della prevenzione. Rimangono inadempienti 7 Regioni: Campania, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano con un punteggio insufficiente in una sola area; Calabria, Sardegna e Sicilia con un punteggio insufficiente in due aree; Valle D’Aosta insufficiente in tutte le tre aree (tabella 1).

“Nel 2022 – commenta il Presidente – aumenta il gap Nord-Sud, visto che solo Puglia e Basilicata si trovano tra le 13 Regioni adempienti, collocandosi rispettivamente in terzultima e in ultima posizione tra quelle “promosse”.


REDAZIONE AISI

FONTE: Quotidiano Sanità

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