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Fascicolo sanitario elettronico, Schillaci: si ridurranno disuguaglianze

I vantaggi del Fascicolo sanitario elettronico "sono evidenti" spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci in un'intervista a ‘Il Messaggero’. Intanto, emerge che appena il 18% degli italiani l’ha utilizzato.

Il Fascicolo sanitario elettronico "contribuisce a ridurre le diseguaglianze. Chi sceglie di opporsi è libero di farlo, ma i vantaggi di avere tutti i dati a disposizione sono evidenti". Lo spiega il ministro della Salute Orazio Schillaci in un'intervista a ‘Il Messaggero’.


Intanto, da un monitoraggio sull'utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico da parte di professionisti e cittadini, pubblicato da ministero della Salute e Dipartimento per la trasformazione digitale, emerge che appena il 18% degli italiani l’ha utilizzato fra gennaio e marzo di quest'anno. Meglio, i camici bianchi: nello stesso periodo il 96% dei medici di famiglia e pediatri di libera scelta ha effettuato almeno un'operazione sul Fascicolo.


Nelle Asl lo ha usato il 74% dei medici specialisti abilitati. "Pensiamo a chi vive in aree disagiate dal punto di vista geografico, zone impervie o piccoli paesi: grazie al fascicolo sanitario elettronico e alla telemedicina potranno richiedere consulti a professionisti magari molto lontani, ricevere esami o accedere ai propri dati senza risentire delle distanze", sottolinea il ministro.


Si tratta secondo il ministro di uno strumento che è un esempio "di come la tecnologia e la telemedicina possono aiutarci a migliorare le prestazioni sanitarie. In caso di ricovero, il fascicolo elettronico consente di accedere in modo immediato alla storia clinica del paziente.


Così si evita di ripetere esami già fatti di recente, si accorciano di molto i tempi di diagnosi e si possono ricevere le cure più adeguate ovunque ci si trovi". Un provvedimento su cui è impegnato il governo è quello per tagliare le liste d'attesa, ma le opposizioni dicono che i soldi non ci sarebbero: "È una battuta da campagna elettorale. I soldi ci sono, perché gli straordinari del personale sanitario, ad esempio, nei week end saranno finanziati ex novo. Sappiamo bene che servono nuove assunzioni nel servizio sanitario, e interverremo con risorse nella prossima finanziaria". Infine, la 'legge Schlein', proposta della segretaria del Pd per portare i fondi per la sanità al 7,5% del Pil che è stata bocciata.


"Non c'erano le coperture. Siamo i primi a volere più fondi per il Ssn, li abbiamo messi lo scorso anno e non abbiamo intenzione di definanziarlo, come sostiene qualcuno", conclude il ministro.

Le differenze regionali sono però molto marcate. Se nella provincia autonoma di Trento il 64% dei cittadini ha usato il Fse e in Emilia-Romagna il 40%, in molte regioni la percentuale è bassissima: 2% in Abruzzo, Basilicata, Liguria, Molise, 1% in Calabria, Marche e Sicilia. In Lombardia ha usato il fascicolo elettronica il 23% dei cittadini, nel Lazio appena il 4%. Il dato a livello nazionale è di 3.650.878 italiani che hanno effettuato un accesso al Fse da gennaio a marzo 2024, eppure sono già stati caricati i dati di 20.853.701 cittadini.


Al 31 marzo il 40% dei connazionali ha espresso il consenso alla consultazione dei propri documenti clinici da parte di medici ed operatori del Sistema sanitario nazionale. Si va dall'88% in Emilia-Romagna, 86 in Friuli-Venezia Giulia e 85% in Veneto all'1% in Abruzzo, Calabria e Campania. In generale, 23.042.723 hanno detto sì alla consultazione dei propri dati su un totale di 58.255.223 assistiti.


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