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Fascicolo sanitario elettronico, Schillaci: Italia all’avanguardia in Europa

"A livello europeo, siamo all'avanguardia sia per la messa a punto del Fascicolo sanitario su  tutto il territorio nazionale che per altri obiettivi. Con questo Governo abbiamo dato e ridato centralità alla digitalizzazione della sanità”, ha dichiarato il ministro della Salute.

"A livello europeo, siamo all'avanguardia sia per la messa a punto del Fascicolo sanitario su  tutto il territorio nazionale che per altri obiettivi. La priorità è potenziare il Servizio sanitario nazionale e costituire una sanità più giusta e più equa per tutti. Questa grande trasformazione è già  iniziata, ci stiamo lavorando con gli interventi del Pnrr. Molti  traguardi sono già stati raggiunti".


Lo ha detto il ministro della  Salute Orazio Schillaci, questa mattina aprendo i lavori del convegno  dedicato all'evoluzione della salute nel contesto della trasformazione digitale e dell'intelligenza artificiale, organizzato al ministero  dalla Federazione delle Società medico-scientifiche italiane (Fism). "Abbiamo condotto un grande programma di adeguamento tecnologico che  ha toccato più di mille strutture fra ospedali e servizi territoriali  - ha spiegato il ministro - Sulla digitalizzazione è stato approvato  un piano di formazione rivolto ai professionisti della sanità che,  nell'arco dei prossimi 2 anni, coinvolgerà 666mila operatori.


Uno dei  tanti strumenti, oggi forse il principale, che dà una chiave di  lettura di questo cambiamento epocale è il Fascicolo sanitario  elettronico. Lo stiamo potenziando: ci consentirà di garantire al  cittadino continuità assistenziale ovunque si trovi".

 "Il Fascicolo sanitario nazionale - ha precisato Schillaci - sarà  capace di raccogliere tutti i dati di una persona, sarà dotato di una  funzionalità complessa. E già adesso sono disponibili molte più  funzionalità di quante ve ne fossero sino a 2 anni fa. Nella gran  parte delle regioni sono già attivi i servizi di base per la scelta e  la revoca del medico di famiglia, per richiedere e rinnovare le  esenzioni, per le prenotazioni sanitarie, per pagare ticket e  prestazioni sanitarie.


Ma lo sviluppo è solo all'inizio. Per  decollare, a questa infrastruttura serve il pieno coinvolgimento di  tutti. Per questo è già partita la campagna di comunicazione rivolta  sia agli operatori sanitari che devono alimentare il Fascicolo  sanitario elettronico, sostenerne un uso diffuso, sia ai cittadini che devono prendere dimestichezza con questo nuovo strumento". "Con questo Governo abbiamo dato e  ridato centralità alla digitalizzazione della sanità.


Ci sono  risultati concreti alla mano e stiamo dimostrando che è proprio questo ambito a guidare la crescita digitale della nazione", aggiunge Schillaci. Sono temi  "cruciali che riguardano proprio le prospettive di sviluppo  dell'assistenza, anche in relazione alla progressiva digitalizzazione, all'utilizzo dell'intelligenza artificiale in campo sanitario,  argomento a me caro da sempre", ha detto il ministro della Salute.


"Sono convinto - ha aggiunto il ministro - che l'innovazione e lo  sviluppo digitale sono una chiave di volta importante per tante  opportunità che offrono nel campo della ricerca, della prevenzione, a  supporto della diagnostica, delle capacità di cura e di sviluppo dei  servizi, ma anche in campo predittivo, per una migliore programmazione sanitaria, per un'elaborazione di specifici piani e anche per la  crescita dell'assistenza artificiale. Di fronte a noi c'è la  prospettiva di un cambiamento profondo che ha davvero bisogno del  contributo di tutti. In Europa siamo visti come un punto di  riferimento per la digitalizzazione della sanità che, ripeto, anche  oggi, rappresenta una lotta alle tante e troppe ancora diseguaglianze  inaccettabili che ci sono nell'offerta sanitaria della nostra nazione. Sono certo che la digitalizzazione può dare un contributo decisivo per far sì che veramente l'articolo 32 sia meglio rispettato".


"La digitalizzazione della sanità, sono certo - ha sottolineato  Schillaci - ci aiuterà a raggiungere una maggiore equità delle cure, a eliminare tanti ostacoli che non sono solo geografici, ma anche di  tipo sociale, economico, culturale". In questo "abbiamo bisogno di  tutti soggetti che giocano un ruolo nell'assistenza, a cominciare  proprio dalle società scientifiche, ma anche dai medici, dalle  strutture sanitarie che ogni giorno non solo forniscono cure ai  pazienti, ma contribuiscono ad accrescere la loro alfabetizzazione  sanitaria, che oggi non può prescindere da una conoscenza anche del  digitale". Il ministro si è soffermato anche sulla telemedicina, “stiamo investendo con grande determinazione” perché “favorirà una presa in carico  integrata, ci aiuterà veramente ad avvicinare la sanità ai pazienti. 


Ancora meglio, io spero e vorrei che veramente la telemedicina ci  aiuterà a fare entrare l'assistenza nelle case degli italiani. Si  tratta di uno strumento fondamentale per l'assistenza domiciliare, la  stiamo sviluppando con grande decisione e con il contributo  imprescindibile di Agenas. Quest'anno la quota degli ultra 65 anni che usufruiscono dell'assistenza domiciliare ha già superato l'8% rispetto all'obiettivo del 10% del 2026. Eravamo partiti in ritardo, abbiamo  recuperato rapidamente".




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