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Cambiamenti climatici: bisogna differenziare l'apertura delle scuole

La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) propone di posticipare l'inizio dell'anno scolastico nel Sud Italia per proteggere studenti e personale scolastico dalle ondate di calore sempre più frequenti.

Cambiamenti climatici e ondate di calore sempre più intense richiedono un ripensamento delle tempistiche scolastiche in Italia, secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima). L'organizzazione appoggia la richiesta di posticipare l'inizio dell'anno scolastico, soprattutto nel Sud Italia, dove il caldo eccessivo ha causato malori tra gli studenti nel mese di settembre dello scorso anno.


Le raccomandazioni Sima

Le aule italiane sono spesso affollate e mal ventilate, con livelli di anidride carbonica (CO2) che possono superare 1.500 parti per milione, un livello critico che può causare problemi di salute. Uno studio della Commissione Europea del 2015 ha rilevato che l'85% degli studenti nelle scuole primarie europee è esposto a concentrazioni di PM2,5 e PM10 superiori ai limiti di sicurezza stabiliti dall'OMS.


Sima propone di chiudere le scuole nel Sud Italia fino all'equinozio d'autunno (tra il 21 e il 23 settembre) per proteggere il benessere psico-fisico degli alunni. Inoltre, supporta pienamente gli “Indirizzi di Policy Integrate per la Scuola che Promuove Salute”, pubblicati dai Ministeri della Salute e dell’Istruzione, che evidenziano l'importanza di monitorare il microclima e la qualità dell'aria indoor nelle scuole.


Infine, per la società differenziare l'avvio dell'anno scolastico potrebbe anche sostenere l'economia del turismo di fine stagione nel Sud Italia.


L'Importanza di adattarsi ai cambiamenti climatici

Secondo Alessandro Miani, presidente di Sima, le frequenti ondate di calore, che possono portare temperature fino a 36°C anche in ottobre, non possono essere ignorate. Con l'autonomia regionale in crescita, Sima suggerisce che gli uffici scolastici regionali dovrebbero poter decidere un inizio scolastico differenziato, con date che variano di due o tre settimane tra Nord e Sud Italia, per tutelare la salute degli studenti.


REDAZIONE AISI


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