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Malattie infiammatorie croniche: disponibile in Italia il biosimilare di ustekinumab

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 27 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità del biosimilare di ustekinumab, un trattamento destinato ai pazienti affetti da malattia di Crohn, psoriasi a placche e artrite psoriasica. Sviluppato da Celltrion, il farmaco offre una nuova opzione terapeutica, ampliando le possibilità di cura e migliorando la gestione delle risorse sanitarie.

Un'opportunità per i pazienti

La malattia di Crohn colpisce circa 100.000 persone in Italia, con un'incidenza in crescita soprattutto tra i più giovani. La diagnosi precoce è cruciale per avviare tempestivamente terapie in grado di controllare l’infiammazione intestinale e prevenire complicanze.


“È essenziale riconoscere precocemente la malattia per evitare che progredisca fino a richiedere un intervento chirurgico”, spiega Fabiana Castiglione, esperta in terapie avanzate per le malattie infiammatorie croniche intestinali presso l’Università di Napoli Federico II.


Come funziona il farmaco

Ustekinumab è un anticorpo monoclonale che blocca l’attività delle interleuchine IL-12 e IL-23, molecole coinvolte nelle risposte infiammatorie. Il farmaco impedisce loro di attivare in modo incontrollato i linfociti T, riducendo così i sintomi della malattia psoriasica.

Gli studi dimostrano che:

  • Dopo 12 settimane, il 40% dei pazienti ottiene una riduzione del 90% delle lesioni cutanee.

  • Dopo 6 mesi, questa percentuale sale tra il 50% e il 60% (PASI90).


Efficacia e sicurezza del biosimilare

Le sperimentazioni cliniche sul biosimilare di Celltrion hanno confermato che il farmaco ha la stessa efficacia e sicurezza dell’ustekinumab originario. È disponibile sia in formulazione sottocutanea che per via endovenosa, offrendo maggiore flessibilità ai medici e ai pazienti.


Un impatto positivo su sanità e accessibilità

L’introduzione del biosimilare di ustekinumab permette di rendere più accessibili trattamenti avanzati senza comprometterne la qualità, con benefici anche per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.


“Avere un’alternativa efficace e sicura a costi ridotti consente di trattare più pazienti e di riservare risorse per chi necessita di terapie più costose”, afferma Alessandro Giunta, dermatologo presso il Policlinico Tor Vergata di Roma.

I farmaci biologici hanno cambiato il decorso della malattia di Crohn, migliorando la qualità di vita dei pazienti. La disponibilità di biosimilari permette di ampliare l’accesso alle cure, garantendo trattamenti equi ed efficaci per un numero sempre maggiore di persone.


REDAZIONE AISI

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