Liste d’attesa, continua lo scontro tra Schillaci e le Regioni
- AISI
- 30 mar
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Fedriga: “Senza risorse e collaborazione, la riforma rischia di fallire”

Il braccio di ferro tra il Ministero della Salute e le Regioni sulle liste d’attesa non accenna a placarsi. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha scritto una lettera al Ministro Orazio Schillaci, ribadendo il dissenso delle amministrazioni regionali su alcuni aspetti chiave del Decreto Legge n. 73/2024.
Il nodo centrale della polemica riguarda l’efficacia della riforma: secondo Fedriga, senza adeguati finanziamenti e senza un approccio condiviso tra Stato e Regioni, il provvedimento rischia di essere inefficace.
Le Regioni contestano il decreto
Nella lettera, il governatore sottolinea che, già in sede di conversione del decreto, le Regioni – con la sola eccezione del Lazio – avevano espresso parere negativo. Tre le criticità principali:
Eccessiva ingerenza dello Stato nelle competenze regionali
Mancanza di fondi adeguati per far fronte al problema
Nessun intervento sull’appropriatezza prescrittiva, elemento chiave per ridurre le liste
Fedriga evidenzia come queste problematiche stiano ostacolando anche la fase di attuazione della norma, rendendo difficile un’applicazione efficace.
L’impegno delle Regioni: monitoraggio in corso
Nonostante le criticità, il presidente della Conferenza assicura che tutte le Regioni, senza eccezioni, stanno lavorando attivamente per ridurre le liste d’attesa.
È stato avviato un monitoraggio nazionale, con un impegno costante della Commissione Salute in collaborazione con il Ministero e Agenas. Un’attenzione particolare è riservata alla gestione dei flussi informativi, essenziale per migliorare la programmazione sanitaria.
Poteri sostitutivi e tensioni istituzionali
Uno dei punti più controversi riguarda il Dpcm sui poteri sostitutivi del Ministero nei confronti delle Regioni inadempienti. Fedriga precisa che le Regioni non sono responsabili del mancato inserimento del tema all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni.
Il lungo iter istituzionale del provvedimento è iniziato nel novembre 2024 e ha raggiunto il 4 marzo 2025 con un parere negativo unanime da parte di 15 Regioni.
Ricerca di un compromesso
Nonostante lo scontro, Fedriga ribadisce la volontà di collaborazione. Il 26 marzo, gli Assessori regionali alla Salute hanno elaborato una nuova proposta di revisione del decreto, inviata subito al Governo nella speranza di una soluzione condivisa.
"La riduzione delle liste d’attesa è una priorità assoluta per le Regioni", scrive Fedriga, sottolineando l’impegno per garantire un accesso equo alle cure. Conclude con un appello alla cooperazione: "Solo con un dialogo leale tra Stato e Regioni potremo dare risposte concrete ai cittadini".
REDAZIONE AISI