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Liste attesa, Schillaci: ora ci sono norme e dati. Finiscano le inefficienze

  • Immagine del redattore: AISI
    AISI
  • 7 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Sulla lotta alle liste d'attesa "rivendico tutte le parole dette e scritte: ora le norme ci sono, i compiti sono chiari, ora abbiamo i dati per comprendere chi va sostenuto e chi deve urgentemente mettere fine alle sue inefficienze".

Non sono mancati e non mancheranno gli sforzi del Governo a sostegno di quelle realtà che mostreranno reale spinta riorganizzativa e saranno in grado di quantificare le esigenze così che si possano trovare utili soluzioni". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Question time in Senato rispondendo all'interrogazione sull'applicazione delle norme sulla riduzione delle liste d'attesa.


"Nonostante sia noto, leggendo alcune critiche, serve ancora una volta ribadire che agli inizi del 2000 si decise di delegare le competenze in materia di gestione della salute alle Regioni italiane generando un sistema a macchia di leopardo con tante indubbie eccellenze ma anche situazioni obiettivamente vergognose.


Proprio per questo, fin dal suo insediamento, questo Governo ha lavorato per definire requisiti organizzativi di base che potessero rafforzare il Ssn", ha precisato il ministro e poi rivolgendosi ai senatori, "vi chiedo: poiché è dimostrato dal Lazio, dalla Liguria e dalla Basilicata che l'adozione del Cup unico porta ad un notevole aumento delle prestazioni disponibili e quindi ad un abbattimento dei tempi di attesa, perché non si è proceduto in tutte le Regioni dopo di otto mesi, in presenza di fondi dedicati?".


Sempre rivolgendosi ai "vi chiedo: perché ci sono Regioni come il Lazio, la Basilicata e da oggi anche la Liguria che trasmettono i dati delle prestazioni in tempo reale e altre che ancora non hanno caricato alcunché o lo fanno nei modi più strani? Voglio essere molto chiaro: la situazione accertata recentemente dalle ispezioni dei Carabinieri dei Nas non ammette scuse o giustificazioni: in una struttura su quattro ci sono irregolarità organizzative gravi".


"I risultati positivi nelle Regioni virtuose dimostrano inequivocabilmente che il problema non è la legge, ma chi la ignora. Ogni giorno, in Italia, vengono erogate milioni di prestazioni e tutti i sondaggi effettuati dicono che i cittadini sono contenti del lavoro del personale sanitario nei nostri ospedali.


Peràò tanti sono ancora troppi i casi di inefficienza. Ancora una volta Onorevoli Senatori, vi chiedo: perché un cittadino deve rivolgersi ai Nas o ai giornalisti per far sbloccare una lista ingiustamente chiusa? Si dice che mancano le risorse economiche, ma la Corte dei conti ha messo nero su bianco la spesa esigua delle Regioni rispetto ai fondi ricevuti dal 2020. Si dice che manca il personale ed è vero.


Tuttavia, le accuse devono essere basate sui dati reali così che si possa davvero fare qualcosa. Agenas certifica che nel quinquennio 2019-2024, il personale (fra uscite ed entrate) non è diminuito. Ci sono carenze in alcune specialità e ci stiamo lavorando. Mancano infermieri e ci stiamo lavorando", ha concluso.


REDAZIONE AISI


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