L’influenza stagionale inizia a perdere terreno in Italia. Secondo l’ultimo rapporto RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la curva dei contagi continua a scendere, segnando un’incidenza in calo su tutto il territorio nazionale.

Nella nona settimana del 2025, il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) si attesta a 10,9 casi ogni mille assistiti, in calo rispetto ai 12,7 della settimana precedente (pari a una riduzione del 16,5%). In termini assoluti, si stima che nell’ultima settimana circa 645.000 persone abbiano manifestato sintomi influenzali. Dall’inizio della sorveglianza stagionale, il numero totale di casi ha raggiunto quota 13.021.000.
Le regioni più colpite e l’andamento tra le fasce d’età
Il calo dei contagi riguarda tutte le fasce d’età, ma è più evidente nei bambini sotto i cinque anni, dove l’incidenza è scesa a 31,9 casi per mille assistiti (rispetto ai 35,4 della settimana precedente).
Le regioni più colpite restano Abruzzo, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, mentre Basilicata e Calabria non hanno attivato il sistema di sorveglianza epidemiologica.
Meno casi positivi ai test di laboratorio
La flessione dell’epidemia è confermata anche dai dati di laboratorio: nella settimana analizzata, la percentuale di campioni positivi all’influenza è scesa al 28,2%, rispetto al 29,2% della settimana precedente.
Su un totale di 2.801 campioni analizzati, 790 sono risultati positivi all’influenza, così suddivisi:
433 casi di influenza A (195 sottotipo H3N2, 95 H1N1pdm09 e 143 non sottotipizzati).
357 casi di influenza B.
Oltre all’influenza, i laboratori hanno individuato altri virus respiratori:
275 casi di Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) – 9,8% dei campioni.
34 casi di SARS-CoV-2 (1,2%).
468 casi di altri virus respiratori, tra cui:
199 Rhinovirus (7,1%)
106 Metapneumovirus
72 Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2
52 Adenovirus
27 Bocavirus
12 Virus Parainfluenzali
L’andamento dei dati conferma che l’influenza sta rallentando, ma il virus resta ancora diffuso, soprattutto in alcune regioni. L’ISS continua a monitorare la situazione, sottolineando l’importanza di mantenere alta la vigilanza, soprattutto nei soggetti più fragili.
REDAZIONE AISI