FOCUS / Disavanzi sanitari e aumenti fiscali: una crisi che si allarga di Regione e in Regione
- AISI
- 6 apr
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Le difficoltà finanziarie delle Regioni italiane non sono più un fenomeno isolato, ma una realtà che sta colpendo sempre più territori. A dimostrarlo non solo i continui commissariamenti e i piani di rientro, ma anche la decisione sempre più frequente di aumentare le tasse per far fronte ai disavanzi sanitari.

Le opzioni rimaste ai governi locali sono poche: ridurre i servizi, alzare le tasse o adottare entrambe le soluzioni. Questo scenario sta generando forti discussioni tra chi accusa le amministrazioni locali di cattiva gestione e chi, invece, punta il dito contro il Governo centrale per i finanziamenti insufficienti destinati al sistema sanitario. Intanto, si intensificano le disparità territoriali, con alcune Regioni che vedono una pesante differenza nelle addizionali fiscali rispetto ad altre.
Aumenti Irpef: Nuove Regioni Coinvolte
Fino a qualche anno fa, il ricorso ad addizionali Irpef più alte era una misura adottata solo da alcune Regioni come Toscana, Lazio, Campania, Calabria, Liguria e Molise. Oggi, però, il fenomeno sta interessando anche altre zone, con Abruzzo, Umbria ed Emilia-Romagna che hanno già annunciato l'aumento delle imposte per il 2025.
Abruzzo: La Giunta regionale ha motivato l'aumento delle tasse con il disavanzo di circa 81 milioni di euro, dovuto principalmente all’aumento dei costi del personale. La misura riguarda l'aliquota dell'Irpef, destinata ad aumentare per i redditi superiori ai 28.000 euro.
Umbria: La presidente Stefania Proietti ha parlato di un disavanzo complessivo di 243 milioni di euro. La Regione sta cercando di evitare il commissariamento, modificando la manovra fiscale in modo da alleggerire l’impatto sulle classi più deboli.
Emilia-Romagna: Per il 2025 sono previsti aumenti delle addizionali per i redditi superiori a 28.000 euro, con incrementi significativi nelle fasce più alte.
Aliquote Regionali: Differenze e Aumenti a Livello Nazionale
L’aumento delle addizionali Irpef sta creando disuguaglianze tra le Regioni. In alcune, come il Veneto, la Sicilia e la Basilicata, si applica un’aliquota unica al 1,23%, ma in altre l’aliquota può arrivare fino al 3,33% per i redditi più elevati. Ecco un’analisi delle principali Regioni e le relative imposte:
Lazio: Le aliquote partono dall’1,73% e arrivano fino al 3,33% per i redditi più alti, con l’annuncio di un ampliamento delle esenzioni dal 2025.
Toscana: Dopo l’aumento delle aliquote nel 2024, il presidente Eugenio Giani ha escluso qualsiasi riduzione dell’imposta finché il Governo non restituisca i fondi per il payback sui dispositivi medici.
Molise e Calabria: In queste Regioni, l’aumento dell’Irpef ha seguito una logica simile a quella di altre aree, con aliquote che si alzano per i redditi oltre i 28.000 euro.
Effetti delle Aumenti Fiscali sulla Sanità
L’aumento delle imposte non è una soluzione senza conseguenze. In molte Regioni, infatti, la crisi fiscale sta mettendo sotto pressione il sistema sanitario, che rischia di subire tagli ai servizi o, peggio ancora, di non poter più fare assunzioni. Questo non solo minaccia la qualità delle cure, ma può portare anche alla chiusura di alcune strutture sanitarie. Le decisioni fiscali delle Regioni rischiano di compromettere il sistema sanitario nazionale e le sue capacità di rispondere alle necessità dei cittadini.
Lazio: Un'eccezione in positivo
Non tutte le Regioni, però, stanno seguendo questa tendenza. Il Lazio, ad esempio, ha recentemente annunciato che per il 2025 l’esenzione dalla maggiorazione dell'Irpef sarà estesa a una platea di redditi fino a 28.000 euro, alzando il limite rispetto ai 15.000 euro precedenti.
Riflessioni
La crescente pressione fiscale, con le addizionali Irpef in continuo aumento, sta alimentando il dibattito sulla sostenibilità del sistema sanitario italiano. Le Regioni, alle prese con disavanzi e difficoltà gestionali, non hanno molte scelte a disposizione se non alzare le tasse. Tuttavia, è chiaro che questa strada non è priva di rischi: se non gestito con attenzione, l’aumento delle imposte potrebbe avere conseguenze devastanti sul sistema sanitario, compromettendo l'accesso alle cure per i cittadini e mettendo a rischio la sostenibilità delle strutture sanitarie.
REDAZIONE AISI