Ddl Calderoli: assenza dei LEP sociosanitari mette a rischio l'uniformità dell'assistenza sanitaria in Italia
- AISI
- 21 mar
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Il DDL delega del ministro Roberto Calderoli solleva preoccupazioni per l'omissione dei LEP in ambito sociosanitario, con potenziali danni sia in termini di esigibilità per gli assistiti che per la pianificazione delle risorse regionali.

Il Ddl e la mancanza di LEP in ambito sociosanitario
Il disegno di legge delega, presentato dal ministro Roberto Calderoli sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), ha suscitato perplessità. Il testo sembra una mera estensione del lavoro concluso dal Clep (Comitato per i livelli essenziali delle prestazioni) a fine ottobre 2024, che, purtroppo, aveva evidenziato diverse superficialità e errori.
Un aspetto particolarmente grave è l'assenza totale dei LEP in materia sociosanitaria. Viene infatti dato per scontato il riferimento ai LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) indicati nel Dpcm del 12 gennaio 2017, ossia quelli pre-Covid. Questo vuoto normativo rappresenta un danno gravissimo per due motivi principali: da un lato, la mancanza di una definizione chiara degli standard esigibili per gli assistiti, dall’altro, l’impossibilità di stabilire i costi standard per le tre macroaree assistenziali.
L'impossibilità di pianificare il federalismo fiscale senza la ridefinizione dei LEA
Senza una chiara ridefinizione dei LEA, diventa infatti impossibile determinare i fabbisogni standard di ogni Regione. Questo rende complesso e politicamente difficile stabilire, per esempio, le risorse finanziarie necessarie per le Regioni più deboli, che necessitano di un supporto attraverso la perequazione. Il problema si estende anche all'assistenza sociale, che non può essere separata dalla sanità.
Un altro ambito da considerare è quello dei trasporti pubblici locali, che dovrebbero essere inclusi nel sistema di perequazione al 100%, almeno per quanto riguarda gli investimenti.
La salute come materia trasversale e integrata
Un altro aspetto fondamentale che viene frequentemente trascurato riguarda la trasversalità della salute. La tutela della salute non può essere limitata alla sfera sanitaria, ma deve integrarsi con altre aree come la scuola, la sicurezza sul lavoro (anche domestico), l’alimentazione, l’ambiente, l’agricoltura e la pianificazione urbanistica. Infatti, molte di queste materie contribuiscono non solo alla prevenzione delle malattie, ma anche al miglioramento della qualità della vita.
La copertura parziale dei LEP e le sue conseguenze
Fino a oggi, il diritto alla salute dell'individuo ha trovato una copertura parziale nei due Dpcm del 2001 e 2017, ma tale approccio ha portato a conseguenze negative, sia in termini di nuove patologie che nella loro prevenzione. Il DDL delega, se letto con attenzione, appare sconvolto rispetto alla ratio originaria, ovvero quella rappresentata dalla volontà del legislatore costituzionale di assicurare i diritti civili e sociali a livello uniforme per tutta la Nazione.
L'importanza di un sistema LEP per la salute pubblica
Il tema centrale della salute dovrebbe essere trattato con la dovuta attenzione, poiché il benessere della popolazione è un diritto fondamentale. Il rischio che si corre è quello di non riuscire a stabilire, in modo chiaro e uniforme, quali siano le prestazioni essenziali per la vita dei cittadini. Tutte le materie, infatti, devono concorrere a garantire l'accesso alla salute in maniera egualitaria e universale.
REDAZIONE AISI