Dazi Usa, la Società Italiana di Farmacologia accusa: "Un attacco alla salute globale"
- AISI
- 6 apr
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La Società Italiana di Farmacologia (SIF) ha espresso preoccupazione per l'introduzione dei dazi annunciati dagli Stati Uniti, definendoli un pericolo per la salute pubblica e la cooperazione internazionale nel settore farmaceutico.

In un intervento di Armando Genazzani, presidente della SIF, è stato sottolineato come questa misura possa compromettere non solo il progresso scientifico ma anche l'accesso ai farmaci, penalizzando in particolare i pazienti, inclusi quelli statunitensi.
Le dichiarazioni della società italiana di farmacologia
“L’Europa deve fare fronte comune per evitare che i dazi colpiscano il nostro settore e rallentino l’innovazione”, ha affermato Genazzani, sottolineando come le barriere tariffarie possano aumentare i costi, ridurre la competitività e ostacolare la disponibilità dei trattamenti per chi ne ha bisogno. La SIF ha anche ricordato la storicità dell’accordo internazionale sul nome comune dei farmaci (INN), che negli anni ha impedito l’applicazione di dazi reciproci, favorendo la libera circolazione dei farmaci a livello globale.
Un rischio per la ricerca e l'innovazione
Genazzani ha aggiunto che l’introduzione dei dazi potrebbe non solo limitare l’accesso ai farmaci, ma anche interrompere il flusso di competenze, capitali e materie prime necessari per l'innovazione nel campo della ricerca farmaceutica. “Misure protezionistiche rischiano di rallentare progressi scientifici vitali per il benessere della salute pubblica”, ha avvertito.
Il ruolo strategico dell’Italia nel settore farmaceutico
Con l’Italia che è uno dei principali esportatori di prodotti farmaceutici verso gli Stati Uniti, Genazzani ha messo in evidenza l’importanza di consolidare la posizione produttiva italiana. Secondo l'International Trade Centre, nel 2024 l'Italia ha esportato beni per un valore di 382 miliardi di euro negli Stati Uniti, con una quota significativa rappresentata dai prodotti farmaceutici. In vista dei dazi, il presidente della SIF ha sottolineato l'urgenza di investire ulteriormente nel settore manifatturiero farmaceutico, riducendo il rischio di ripercussioni negative a causa di decisioni politiche protezionistiche o eventi globali come le pandemie.
Il ruolo dell’Europa e l’appello alla cooperazione internazionale
In conclusione, la Società Italiana di Farmacologia ha lanciato un appello alle istituzioni europee affinché lavorino in modo proattivo per trovare una mediazione efficace con gli Stati Uniti. “La salute è un bene globale e non può essere ostaggio di dispute commerciali. L'Europa, con il supporto del governo italiano, deve difendere la capacità manifatturiera e la competitività del settore farmaceutico, pur mantenendo forte l’impegno per la cooperazione internazionale e il diritto dei pazienti all’accesso ai medicinali”, ha dichiarato Genazzani.
REDAZIONE AISI