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Calo record della natalità in Europa nel 2023

Immagine del redattore: AISIAISI

Solo 3,67 milioni di nati, Italia tra i Paesi con il tasso di fertilità più basso. E' un vero e proprio allarme.

I dati pubblicati da Eurostat mostrano un quadro preoccupante riguardo la natalità nell'Unione Europea.


Nel 2023 sono nati solo 3,67 milioni di bambini, segnando un calo significativo rispetto al 2022, quando le nascite erano state 3,88 milioni. Si tratta di una diminuzione del 5,4%, il calo più grande dal 1961, che evidenzia una tendenza allarmante in tutta l'Europa. Il tasso di fertilità complessivo, che misura il numero medio di figli per donna, è sceso a 1,38 nati vivi per donna, rispetto a 1,46 nel 2022 e a 1,53 nel 2021.


La situazione in Italia: uno dei tassi di fertilità più bassi d'Europa

L'Italia continua a trovarsi tra i Paesi con il tasso di fertilità più basso, registrando un valore di 1,21 nati vivi per donna nel 2023. Questo dato si colloca ben al di sotto della media europea di 1,38, posizionando l'Italia vicino alla Polonia (1,20), ma ancora sopra Malta (1,06), Spagna (1,12) e Lituania (1,18), che segnano i tassi più bassi dell'Unione. L'Italia, già da anni, sta vivendo una crisi demografica che ha portato a una diminuzione delle nascite, un fenomeno che non accenna a invertire la rotta.


Un quadro europeo in declino: i tassi di fertilità più alti

Anche se il calo delle nascite è generalizzato, non tutti i Paesi dell'UE hanno visto una diminuzione così marcata. La Bulgaria, ad esempio, ha registrato il tasso di fertilità più alto nell'Unione, con 1,81 nati vivi per donna, seguita dalla Francia con 1,66 e dall'Ungheria con 1,55. Questi Paesi, pur se al di sotto della soglia di sostituzione (che si attesta a 2,1 nati per donna), mostrano comunque tassi di natalità più elevati rispetto alla media europea e soprattutto rispetto a quelli di Malta, Spagna e Italia.


Le cause del calo della natalità in Europa

Diversi fattori contribuiscono a questo fenomeno preoccupante che ha preso piede in tutta l'Europa negli ultimi decenni. L'incertezza economica, l'instabilità del lavoro e i cambiamenti nel modello familiare sono solo alcuni degli aspetti che influenzano la decisione delle coppie di avere figli. In particolare, molti giovani oggi sono più propensi a rinviare la nascita di un figlio, spesso per ragioni legate alla carriera o alla mancanza di sicurezza economica. La difficoltà di accedere a servizi di assistenza all'infanzia, insieme all'alto costo della vita e delle abitazioni, rappresentano ostacoli significativi per le famiglie che desiderano crescere.


La sfida della sostenibilità del sistema sociale

Il calo della natalità non è solo una questione di politiche familiari o di scelte individuali. Ha implicazioni profonde sul piano sociale ed economico. Una popolazione che invecchia comporta maggiori pressioni sui sistemi di assistenza sanitaria, di pensione e sul mercato del lavoro. Con un numero sempre crescente di anziani e una diminuzione dei giovani, i Paesi dell'Unione Europea si trovano di fronte a una sfida enorme: come garantire la sostenibilità dei servizi sociali e come assicurare un equilibrio tra le diverse generazioni.


Il sostegno alle politiche familiari: una necessità urgente

In risposta a questa crisi demografica, molti Paesi hanno iniziato a rafforzare le politiche familiari, cercando di incentivare le nascite con misure come congedi parentali più lunghi, aiuti finanziari alle famiglie, e politiche che favoriscano un equilibrio tra vita professionale e familiare. Tuttavia, non tutti i Paesi dell’UE sono riusciti a mettere in atto politiche efficaci in tal senso, e i risultati, purtroppo, sono ancora insufficienti per invertire la tendenza generale. In particolare, l'Italia ha bisogno di interventi più incisivi, considerando che il tasso di fertilità è tra i più bassi, non solo in Europa, ma anche nel contesto globale.


La sfida del futuro: un nuovo modello per la natalità

Nonostante i dati poco incoraggianti, alcune voci ottimiste sostengono che, con le giuste politiche, la natalità potrebbe risalire lentamente. Molti esperti affermano che è necessario un cambiamento di paradigma, che comprenda non solo il sostegno economico alle famiglie, ma anche un impegno per creare società più inclusive, in grado di supportare le persone in tutte le fasi della vita, soprattutto nella fase di crescita dei figli. Le politiche sociali, quindi, devono adattarsi alle nuove esigenze delle famiglie e delle coppie moderne, che spesso vivono una condizione di insicurezza e flessibilità lavorativa.


L’impegno dell’Unione Europea per contrastare il declino demografico

Nel frattempo, l'Unione Europea sta cercando di affrontare il problema della bassa natalità attraverso iniziative condivise tra i vari Stati membri. Gli obiettivi comuni per il futuro demografico dell'Europa includono l’accesso universale a servizi di qualità, il miglioramento delle condizioni lavorative, e l’introduzione di politiche di conciliazione tra lavoro e famiglia. Ma nonostante queste politiche, il cambiamento richiederà ancora anni, e i risultati non sono immediatamente visibili.


Conclusioni: un futuro incerto ma possibile

Nel complesso, il calo delle nascite in Europa è un fenomeno che non può essere ignorato. I Paesi dell'Unione devono affrontare con urgenza le sfide demografiche in corso, se non vogliono trovarsi a dover affrontare un futuro sociale ed economico sempre più difficile. La soluzione non sta solo nell’aumentare il numero di nascite, ma nel costruire un sistema che sia più equo, sostenibile e inclusivo, in grado di garantire a tutte le generazioni una vita dignitosa e una piena partecipazione alla vita sociale ed economica. L'Europa è chiamata ad agire prontamente per non compromettere il suo futuro e quello delle nuove generazioni.


REDAZIONE AISI

 
 
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